venerdì 22 novembre 2013

Venerdì 6 dicembre - serata osservativa pubblica, speciale cometa


per qualche mese saranno visibili ben 4 comete dalle nostre latitudini. Nella nostra consueta serata osservativa mensile presso il Museo di Scienze Planetarie di Prato, vi proponiamo l'osservazione della cometa Lovejoy che verrà osservata direttamente al telescopio e proiettata su maxischermo. Oltre alla cometa ( che sarà visibile solo verso le 23.30 / 00.00 ) osserveremo anche la Luna, il pianeta Giove e i principali oggetti del cielo stagionale come l'ammasso delle Pleiadi, la nebulosa di Orione e vari ammassi e stelle doppie.

la serata è come al solito a ingresso libero e gratuita 

6 dicembre ,consueto appuntamento con le stelle , al museo di scienze planetarie con POLARIS ,questo mese,la costellazione di orione , oggetti visibili M42,le pleiadi ,le ladi,

 percorso fra gli oggetti del cielo di dicembre che sono alla portata di comuni binocoli amatoriali    

L'Ammasso Doppio di Perseo

  primo-Entrambi sono ammassi giovani, dell'età compresa fra 3 e 6 milioni di anni, e distano fra loro appena 300 anni luce; il fatto che siano visibili così chiaramente anche da grande distanza è indice di una grande luminosità reale, come pure le loro dimensioni, stimate intorno ai 70 anni luce di diametro per entrambi gli oggetti.





Le Pleiadi


 secondo-L'ammasso delle Pleiadi è senza dubbio uno dei più noti oggetti del cielo: conosciuto fin dalle epoche più remote, è l'a  2mmasso aperto più brillante e appariscente della volta celeste. È costituito da una decina di stelle azzurre, di cui 6 o 7 ben visibili ad occhio 

Il binocolo è lo strumento più adatto per la sua osservazione, dato che consente di racchiudere interamente l'ammasso nell'obiettivo; strumenti più potenti infatti non consentono di avere una visuale d'insieme dell'ammasso, che risulta troppo esteso per gli oculari dei telescopi.

La distanza dell'ammasso è stimata sui 440 anni luce, ed è uno degli ammassi aperti più vicini a noi; ciò spiega anche la sua grande luminosità: le sue stelle principali sono infatti osservabili anche dalle città, nonostante l'inquinamento luminoso., visione binoculare bellissima!!

 Ìadi

Quello delle Ìadi è l'ammasso aperto più vicino a noi in assoluto: dista appena 151 anni luce, è molto brillante ed è composto da un gran numero di stelle sparse, molte delle quali sono visibili anche ad occhio nudo. Come le Pleiadi, anche le Iadi sono conosciute fin dall'antichità, in quanto rappresentano la testa del toro rappresentato dall'omonima costellazione.

Un piccolo binocolo, come un 7x50, già basta per individuare quasi tutte le componenti dell'ammasso, componenti che diventano del tutto visibili con un 10x50; un telescopio amatoriale non consente di apprezzare appieno la struttura delle Iadi, poiché si tratta di un oggetto molto esteso: con difficoltà si riesce a osservarlo interamente nell'oculare di 

La Cintura di Orione

Le sue stelle principali, chiamate nell'ordine da est a ovest AlnitakAlnilam e Mintaka, sono ben rintracciabili anche dalle città, essendo di seconda magnitudine. Osservando con un binocolo questa zona di cielo si evidenziano un gran numero di altre stelle, tutte azzurre, raddensate lungo il piano di allineament La distanza del complesso è di circa 900 anni luceo delle tre stelle principali con un 10x50 si può apprezzare Alnitak come stella doppia(sistema triplo)

La Nebulosa di Orione


La Nebulosa di Orione, nota anche come M 42, è una delle nebulose più note e brillanti del cielo, nonché una delle poche ad essere visibili già ad occhio nudo. Si trova al centro di un asterismo chiamato Spada di Orione, formato da una concatenazione di stelle disposte in senso nord-sud, alcuni gradi a sud della Cintura di Orione.

Al binocolo è ben evidente la struttura nebulosa: appare sovrapposta ad una coppia di stelle azzurre ed estesa a sud di questa, con due rami principali che si dirigono a sud-est e a sud-ovest; con un binocolo 10x50 o più potente si riesce a individuare,

mercoledì 6 novembre 2013

NOVEMBRE venerdì 8 ,CONSUETO APPUNTAMENTO CON LE STELLE

NOVEMBRE venerdì 8
Costellazione del mese TORO
Altre costellazioni Andromeda Cassiopea
Oggetti visibili M Cefei_NGC663_NGC457_ Shedir

E quindi uscimmo a riveder le stelle

E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno XXXIV, 139), è l'ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Dopo aver faticosamente attraversato la natural burella che collega l'Inferno alla spiaggia dell'Antipurgatorio, Dante e Virgilio alla fine contemplano lo stellato cielo notturno dell'altro emisfero: è un presagio del nuovo cammino di luce e di speranza dopo le tenebre precedenti, "come pura felicità dello sguardo".

Toro (costellazione)

Il Toro è una costellazione di dimensioni medio-grandi situata dell'emisfero celeste boreale, facile da individuare e ben nota. La sua caratteristica più conosciuta in assoluto è la presenza del brillante ammasso delle Pleiadi, il più luminoso ammasso di stelle dell'intera volta celeste. Le Pleiadi, riconoscibili con facilità anche dai meno esperti, si trovano nella parte più occidentale della costellazione, la quale continua in direzione est-sudest verso un altro gruppo di stelle molto noto e luminoso, quello delle Iadi; le Iadi che appaiono dominate da una stella arancione di magnitudine 0,98, chiamata Aldebaran, e che costituisce l'occhio del Toro. Verso oriente si stendono poi le corna dell'animale, rappresentate dalle stelle β Tauri (El Nath) e ζ Tauri, poste sul bordo della scia luminosa della Via Lattea. Lo sfondo della costellazione è pervaso da un gran numero di stelline di quinta e sesta magnitudine, ma esplorando con un binocolo mancano quasi del tutto le stelle di settima e ottava grandezza, specialmente sul lato nord; ciò è dovuto alla presenza di grandi banchi di polveri, facenti parte delcomplesso oscuro Taurus-Auriga.
Nonostante sia una costellazione boreale, il Toro è ben osservabile da tutte le aree abitate della Terra, grazie alla sua declinazione non fortemente boreale; il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da ottobre ad aprile. Nell'emisfero nord è una tipica figura del cielo stellato invernale e la cui discesa ad ovest subito dopo il tramonto del Sole indica l'arrivo prossimo dell'estate.                                   
Aldebaran (α Tau / α Tauri / Alfa Tauri) è una stella appartenente alla costellazione del Toro. Avendo magnitudine 0,98[1], essa è la stella più luminosa della costellazione, nonché la quattordicesima stella più luminosa del cielo notturno. Distante circa 65 anni luce dalla Terra[2], è una gigante arancione di classe spettrale K5 III[1] circa 500 volte più luminosa del Sole[5]e una quarantina di volte più grande[3]. Si tratta in realtà di una stella doppia, giacché la principale possiede una piccola e debole compagna.
Aldebaran sembra visualmente associata all'ammasso delle Iadi (l'ammasso aperto più vicino alla Terra), ma si trova in realtà molto più vicina a noi e l'associazione è data solo dalla prospettiva.

Iadi

Il gruppo delle Iadi si distingue con grande facilità anche ad occhio nudo: nel cielo dell'inverno boreale si presenta molto alto sopra l'orizzonte e appare come un grande addensamento di stelle disposte a formare una sorta di grande "V"; la sua stella apparentemente più luminosa è la gigante rosso-arancio Aldebaran, in realtà l'unica fra le stelle visibili in questa direzione a non appartenere fisicamente all'ammasso, in quanto più vicina a noi. Lo strumento più indicato in assoluto per la sua osservazione è il binocolo, che consente di risolvere completamente l'ammasso, rivelandone tutte le sue componenti, nonché di comprenderlo interamente nella visuale; uno strumento più potente infatti riuscirà a mostrarne soltanto una parte per volta, essendo quello delle Iadi un ammasso molto esteso.

martedì 5 novembre 2013

CASSIOPEA

Cassiopea è una delle costellazioni più caratteristiche e più riconoscibili del cielo settentrionale. Poiché è molto vicina al polo nord celeste, rimane visibile nel cielo per tutta la notte in tutta la fascia temperata dell'emisfero boreale (una tale costellazione viene detta circumpolare); nell'emisfero australe è visibile solo dalle zone tropicali. Rispetto al polo nord celeste, si trova opposta al Grande Carro: nell'emisfero boreale, quando Cassiopea è alta nel cielo, il Grande Carro è basso sull'orizzonte. La costellazione ha un'estensione di 598 gradi quadrati ed è facilmente riconoscibile per la sua forma a W o a M, a seconda delle stagioni, essa si incastra fra Cefeo e Andromeda quasi in piena Via Lattea e perciò molto ricca di stell                                                               .

NGC 457

NGC 457 è un ammasso di facile individuazione e osservazione; si trova quasi 2 gradi a sud della stella δ Cassiopeiae (Ruchbah) ed è visibile anche con un binocolo 10x50 o, meglio, 15x80, attraverso i quali si presenta già parzialmente risolto in stelle. Un telescopio da 150mm è tra i migliori strumenti per l'osservazione di quest'oggetto celeste, che alle latitudini medie boreali si presenta circumpolare; già a bassi ingrandimenti è un oggetto ben risolto che occupa buona parte del campo visivo. Strumenti di apertura superiore permetteranno di notare che molte delle sue componenti più luminose, tra le quali la stella φ Cassiopeiae, sul bordo meridionale dell'ammasso, sono doppie.

NGC 663

NGC 663 è un piccolo ammasso aperto nella costellazione di Cassiopea; si tratta di uno dei tanti ammassi aperti individuabili in questo tratto di Via Lattea boreale. Quest'ammasso fu scoperto sul finire del XVIII secolo da William Herschel; la sua distanza è di circa 7900 anni luce.

Età stimata13-16 milioni di anni


Mu Ceph

Mu Ceph,Stella granata ,Mu Cephei è una supergigante rossa di tipo spettrale M2 Ia, le cui dimensioni sono colossali: possiede infatti un raggio 1420 volte quello del Sole, e se si trovasse al suo posto, occuperebbe tutto lo spazio fino alle orbite di Giove e Saturno[2]. Si conoscono solo sette stelle più grandi, tra quelle di cui è stato possibile stimare il raggio e comunque è l'astro più grande che sia possibile vedere ad occhio nudo sia pur non facilmente.

È anche una stella variabile ed è il prototipo di una classe di variabili chiamate appunto variabili Mu Cephei. La sua magnitudine apparente varia tra 3,62 e 5,1 in un periodo compreso tra 2 e 2,5 anni, senza regolarità apparenti; a dispetto della magnitudine apparente relativamente bassa, la stella è in realtà luminosissima: la sua magnitudine assoluta, infatti, si aggira attorno a -7,0 e, sommando la sua emissione nel visibile con quella nell'infrarosso, raggiunge una luminosità pari a 350.000 volte quella del Sole: una delle stelle più brillanti conosciute. Appare debole solo per la sua distanza, pari a circa 3000 anni luce
ClassificazioneSupergigante rossa
Classe spettraleM2 Ia
Tipo di variabileVariabile Mu Cephei
Distanza dal Sole3000 anni luce
CostellazioneCefeo
dimensioni di Mu Ceph

domenica 6 ottobre 2013

piccolo percorso facile fra le stelle doppie

POLARE/ Polaris, meglio nota come la Stella Polare, è una delle stelle più conosciute: trovandosi a meno di un grado da polo nord celeste, viene utilizzata come guida per orientarsi nelle notti dell'emisfero nord; la sua individuazione è facilitata dal vicino asterismo del Grande Carro: grazie all'allineamento delle sue stelle più occidentali. Ad occhio nudo, come pure al binocolo, appare come una stella singola di colore giallastro di seconda magnitudine; meno noto è che questa stella fà in realtà parte di un sistema triplo.Molto più vicina alla stella primaria si trova un'altra stella, non osservabile coi tradizionali telescopi sebbene sia più luminosa dell'altra compagna. La distanza del sistema di Polaris è stimata sui 433 anni luce.
 AlbireoAlbireo, o β Cygni, è una stella di terza magnitudine facente parte della costellazione del Cigno; è la più meridionale del grande asterismo noto come Croce del Nord Anche un piccolo telescopio è perfettamente in grado di risolvere Albireo in una coppia di stelle: la primaria, di colore arancione,Grazie a ciò, Albireo è una delle coppie più famose e più osservate del cielomisurazioni fornite dal satellite Hipparcos indicano che le due stelle si trovano rispettivamente a 400 e 434 anni luce da noi, pertanto si tenderebbe a escludere un legame fisico reale. Tuttavia c'è ancora chi sostiene che potrebbe trattarsi di un sistema legato fisicamente e dal periodo orbitale molto lungo.
15 Aquilae/ 15 Aquilae è una stella di quarta magnitudine visibile nella parte meridionale della costellazione dell'Aquila, vicino al confine con lo Scudo; si individua con facilità, trovandosi poco a nord della stella λ Aquilae, di terza magnitudine. Un telescopio di piccole dimensioni è sufficiente per mostrarla come una stella doppia: le due componenti appaiono ben divise e sono di colori leggermente diversi, giallastra la primaria e arancione la secondaria; Le due stelle non fanno parte di un sistema fisico, ma sono indipendenti e lontane l'una dall'altra: infatti la primaria dista 324 anni luce, mentre la secondaria è una gigante rossa posta a 552 anni luce di distanza. 
Enif Enif è la stella che rappresenta la testa del cavallo alato Pegaso, nella costellazione omonima; si tratta di un astro dal colore marcatamente arancione, di seconda magnitudine e dominante in un'area di cielo povera di altre stelle di uguale luminosità.Con un telescopio di piccole dimensioni si può osservare con facilità una piccola stellina di ottava magnitudine poco ad ovest della stella principale; 
Alamach,/Alamach, nota anche come γ Andromedae, è la stella che costituisce il vertice nord-orientale della costellazione di Andromeda; appare di un colore rossiccio o arancione Le due stelle maggiori sono individuabili già con un telescopio da 120-150mm di apertura ed offrono un quadro molto bello grazie al contrasto di colore fra le due componenti, una arancione (γ 1) e una azzurra (γ 2);




VENERDI 11 OTTOBRE , SERATA AL MUSEO .FRA COSTELLAZIONI E MITO,

OTTOBRE venerdì 11
Costellazione del mese TRIANGOLO
Altre costellazioni Andromeda, Pegaso
Oggetti visibili M31_ NGC884 _ NGC869_M33 _ ALGOL ...con  POLARIS

Stephen Hawkin


“Per quanto difficile possa essere la vita,
c’è sempre qualcosa che è possibile fare.
Guardate le stelle invece dei vostri piedi”

TRIANGOLO

Il Triangolo si individua con facilità a nord dell'Ariete e poco più a sud dell'area in cui si incontrano le due costellazioni di Andromeda e Perseo; in particolare, lo si può rintracciare a metà via sulla linea che congiunge le stelle Hamal (α Arietis) e Alamach (γ Andromedae). Nonostante le ridotte dimensioni, la sua individuazione non presenta particolari difficoltà, grazie al fatto che le sue tre stelle principali sono piuttosto ravvicinate fra loro, risaltando più facilmente alla vista. La distanza dalla scia del piano galattico non consente la presenza di ricchi campi stellari di fondo, ma ciò favorisce l'osservazione delle galassie esterne.
Il periodo più propizio per la sua osservazione ricade nei mesi compresi fra ottobre e marzo, sebbene nell'emisfero boreale sia osservabile anche per più tempo, dalla fine dell'estate alla primavera inoltrata; dall'emisfero australe la sua osservazione presenta delle difficoltà maggiori, dovute anche all'aumento delle ore di luce nei mesi compresi fra ottobre e dicembre.

sabato 5 ottobre 2013

ANDROMEDA

La costellazione si individua con facilità, trovandosi a nordest del brillante asterismo del Quadrato di Pegaso, di cui la stella al vertice nordorientale fa parte di Andromeda; la costellazione si estende poi a nord e ad est del Quadrato, seguendo un allineamento di stelle di seconda e terza magnitudine, arrivando sin quasi a lambire la scia luminosa della Via Lattea del nord. Le sue dimensioni sono notevoli, ma nella parte occidentale si trovano solo stelle deboli, massimo di quarta grandezza. La sua individuazione è facilitata anche dalla presenza della caratteristica figura di Cassiopea, posta più a nord; in generale, si può affermare che anche lo spazio privo di stelle luminose situato fra Cassiopea e Pegaso fa parte di Andromeda.

Stelle doppie[modifica | modifica sorgente]

La costellazione di Andromeda mostra fra i suoi confini un gran numero di stelle doppie e multiple, alcune delle quali risolvibili anche con un semplice binocolo.
  • μ Andromedae è un sistema multiplo molto semplice: la componente primaria, bianca e di magnitudine 3,87, ha due compagne di undicesima e tredicesima grandezza separate da 34" e 44" rispettivamente; per individuare le componenti deboli occorre un telescopio di piccole dimensioni.
  • π Andromedae è una coppia semplice e risolvibile con un binocolo: le due componenti sono di quarta e ottava magnitudine e sono separate da 35".
  • γ Andromedae è un interessante sistema multiplo. Un telescopio di piccole dimensioni rivela una stella biancastra di quarta magnitudine a circa 10" dalla primaria, una gigante arancione di seconda grandezza; strumenti più potenti mostrano che la compagna minore è a sua volta una doppia, con componenti di quinta e sesta magnitudine separate da appena 0,7".
  • 59 Andromedae è una coppia di stelle bianche di quinta e sesta magnitudine, risolvibile con un piccolo telescopio.

PEGASO

Il Quadrato di Pegaso[modifica]

Il Quadrato di Pegaso
Nel cielo invernale la figura zig-zagante di Cassiopea è ben visibile in direzione nord-ovest, altissima in cielo, disposta lungo la scia della Via Lattea; si tratta, come già visto, di una costellazione circumpolare dalle latitudini italiane, ossia che non tramonta mai. Due delle sue stelle centrali possono essere utilizzate per trovare altre figure importanti senza possibilità di errore: collegando infatti queste due stelle nel modo indicato dalla mappa a lato e proseguendo verso sud nella stessa direzione per circa sei-sette volte, si giunge al centro di un grande quadrilatero di stelle di seconda magnitudine, ben visibili anche dalle città in alto nel cielo. Quest'asterismo prende il nome di Quadrato di Pegaso.
Grazie al quadrato è possibile raggiungere un gran numero di costellazioni sfruttando diversi allineamenti.


La costellazione di Pegaso[modifica]

Pegaso
Il Quadrato di Pegaso deve il nome alla costellazione in cui il quadrato è contenuto quasi totalmente, ossia Pegaso.
Pegaso si estende in direzione ovest rispetto al suo quadrato, dove sono presenti altre stelle luminose, la più importante delle quali è Enif, che rappresenta la testa del cavallo alato mitologico; Enif, ormai prossima al tramonto nelle sere invernali, è raggiungibile tramite una concatenazione di stelle minori che dal quadrato su dirigono verso sud-ovest, rappresentando così il collo dell'animale.
A nord-ovest invece si evidenzia la rossa stella Matar, che rappresenta le zampe anteriori di Pegaso; la costellazione si presenta alle nostre latitudini come "capovolta".

Il "Grande Carro" d'autunno

TRIANGOLO ESTIVO


Il Triangolo Estivo è l'asterismo più tipico del cielo estivo. Si presenta di dimensioni molto maggiori rispetto al Grande Carro ed è formato da tre stelle molto luminose, tutte e tre di un colore azzurro scintillante. Nella carta di sinistra è indicato esattamente come appare in una notte di luglio-agosto; la stella del vertice superiore, la più luminosa, appare nelle sere di agosto quasi perfettamente perpendicolare al suolo (quasi allozenit). Il triangolo è facilmente individuabile, nelle notti limpide, anche perché ricade sulla scia luminosa della Via Lattea, in un tratto molto luminoso e spesso, ricco di deboli stelline di sottofondo.
La stella più luminosa delle tre è quella che, come visto, appare più in alto; nel triangolo si trova nel vertice che forma quasi un angolo retto con le altre due stelle. Il nome proprio di questa stella è Vega, ed è la quinta stella più luminosa visibile dalla Terra, con una magnitudine pari a 0,03.
La stella meno luminosa delle tre (magnitudine 1,25), quella che è collegata a Vega dal lato più corto del triangolo, è nota come Deneb; si trova a cavallo della Via Lattea ed è anche la più settentrionale del triangolo. In realtà, Deneb è una delle stelle più brillanti della nostra Galassia, in termini di magnitudine assoluta, ma ci appare meno luminosa di altre in quanto è anche estremamente lontana.
La terza stella, quella del vertice meridionale, è nota col nome di Altair; è riconoscibile e distinguibile anche per la presenza di due stelle disposte sui suoi lati opposti, una delle quali è assai più luminosa dell'altra. La sua magnitudine è 0,77, la dodicesima stella del cielo in ordine di luminosità.

La Lira[modifica]

La costellazione della Lira
La Lira è una costellazione di piccole dimensioni, la cui unica caratteristica notevole è proprio la presenza della stella Vega, la α della costellazione, secondo la nomenclatura di Bayer.
Il resto della costellazione è individuabile a sud di Vega, grazie alla coppia di stelle di terza magnitudine β e γ, che riportano anche i nomi propri di Sheliak e Sulafat. Esplorando con un semplice binocolo la costellazione, si noterà subito che nei dintorni di Vega è presente una coppia di stelline molto vicine, dello stesso colore azzurro, e di luminosità praticamente identica: si tratta di una delle coppie più belle del cielo ed è nota presso gli astrofili col nome di Doppia doppia, poiché, se osservate con un telescopio, si scopre che entrambe le stelle sono a loro volta doppie.
La Lira è una delle costellazioni più antiche: era nota al tempo dei Greci, e rappresenta la lira di Orfeo, uno dei più grandi musicisti della mitologia greca. Tolomeo la riporta nel suo elenco di 48 costellazioni, ed è sopravvissuta fino ai nostri giorni.

Il Cigno[modifica]

La costellazione del Cigno
Il Cigno è una delle costellazioni più caratteristiche del cielo estivo: la sua stella principale, Deneb, è uno dei vertici del Triangolo Estivo, mentre il resto della costellazione si estende verso il centro del triangolo, con le sue stelle principali disposte a raffigurare una grande croce, il cui perno è a sua volta indicato da una stella brillante.
Deneb, con la sua magnitudine 1,25, è la diciannovesima stella più brillante del cielo; il suo significato è coda (dall'arabo), e infatti rappresenta la coda del cigno, rappresentato in volo lungo la Via Lattea. La testa è rappresentata dalla stella β Cygni, chiamata Albireo; sebbene questa sia meno luminosa delle altre stelle principali della costellazione, è famosa presso gli astrofili in quanto si tratta di una bella stella doppia, risolvibile con un telescopio, le cui componenti sono una azzurra e l'altra arancione.
Tutta la costellazione si estende su un fondo ricco di stelle minute, il cui debole scintillio è ben evidente lungo l'asse maggiore nelle notti limpide; un binocolo è sufficiente per poter ammirare, anche dai centri abitati, un gran numero di stelle, disposte in concatenazioni e raggruppamenti a volte molto fitti. Se la notte è propizia, si nota con facilità un lungo solco longitudinale lungo la Via Lattea, che la spacca in due a partire dal Cigno scendendo in direzione sud: questa "spaccatura", nota come Fenditura del Cigno, è dovuta alla presenza di grossi ammassi di gas oscuri, che schermano la luce proveniente dalle stelle lontane della Galassia, facendo sembrare quest'area quasi priva di stelle.

L'aquila[modifica]

La costellazione dell'Aquila
L'Aquila è la costellazione che contiene Altair, la stella più meridionale del Triangolo Estivo. Si estende a sud di questo, sempre lungo la Via Lattea, sul bordo della Fenditura del Cigno, e possiede una disposizione di stelle che la rende più simile a un aeroplano che a un'aquila vera e propria.
Sebbene sia meno luminosa del Cigno, è pur sempre di facile individuazione, grazie al fatto che le sue stelle principali, eccetto Altair, sono di terza magnitudine. Altair e le due stelle che la circondano erano considerate nell'antica Persia una costellazione a se stante, chiamata L'equilibrio".
Il centro di questa costellazione indica la posizione dell'equatore celeste: la parte che contiene Altair e la stella ζ Aquilae (nota come Deneb el Okab), sta nell'emisfero boreale; la parte di λ e θ sta invece in quello australe. A sud di questa costellazione, la Via Lattea diventa molto più luminosa e larga, per la vicinanza al centro della nostra Galassia.
I campi stellari in questa costellazione sono meno ricchi rispetto a quelli del Cigno, ma le sue stelle possono essere d'aiuto per reperire altre costellazioni minori visibili nelle vicinanze.

Alcune costellazioni minori[modifica]

Delfino e Freccia
Una volta individuate le costellazioni più semplici, può essere ora possibile cercare quelle minori, che appaiono meno luminose, ma che sono anch'esse caratteristiche di questa parte di cielo.
Tra queste la più curiosa è quella del Delfino, una piccola costellazione visibile a "sinistra" (ad est) di Altair; è formata da un gruppo di stelline di quarta magnitudine, che ricordano molto bene l'idea di un delfino stilizzato che salta. Un binocolo consente di scoprire che molte delle sue stelle principali sono accompagnate da altre stelline più piccole.
Un'altra piccola costellazione facile da individuare è la Freccia: si tratta di un allineamento di stelline di terza e quarta magnitudine compreso nella parte meridionale del Triangolo Estivo, poco a nord di Altair; si trova in corrispondenza di un addensamento della Via Lattea e la disposizione delle sue stelle danno bene l'idea di una freccia in volo.
L'area di cielo compresa fra queste due costellazioni è ben nota ad astronomi ed astrofili per l'elevato numero di stelle novae osservate. Una stella nova è una stella che normalmente non è visibile né ad occhio nudo, né con un binocolo, ma che d'improvviso registra un aumento della luminosità fino ad eguagliare o in certi casi pure superare la luminosità delle stelle circostanti visibili ad occhio nudo. Alcune novae hanno raggiunto persino una magnitudine negativa, e sono rimaste visibili per settimane.