mercoledì 24 aprile 2013

II lezione: 24 aprile


II lezione: 24 aprile
Archeoastronomia – un viaggio fra le antiche culture e i loro metodi per studiare le stelle.
Franco Vannucchi
FRANCO VANNUCCHI

stonehenge


Stonehenge (pietra sospesa, da stonepietra, ed henge, che deriva da hang, sospendere: in riferimento agli architravi) è un sito neolitico che si trova vicino ad Amesbury nello WiltshireInghilterra, circa 13 chilometri a nord-ovest diSalisbury sulla Piana di Salisbury. È composto da un insieme circolare di grosse pietre erette, conosciute come megaliti.
Il sito è stato aggiunto alla lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1986. Le pietre di Stonehenge sono allineate con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio. Di conseguenza alcuni sostengono che Stonehenge rappresenti un "antico osservatorio astronomico", anche se l'importanza del suo uso per tale scopo è dibattuta.

Stonehenge all'alba del solstizio d'estate (21 giugno 2005), con una folla di 19.000 persone che hanno aspettato l'alba tutta la notte
ALTRE IMMAGINI



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Archeoastronomia

L'archeoastronomia è lo studio di come gli antichi interpretavano i fenomeni celesti, come li utilizzavano e quale ruolo avesse la volta celeste nelle loro culture.

 suggerì che questa disciplina scientifica non dovesse essere limitata solo allo studio dell'astronomia antica, ma alla ricchezza di interpretazioni che gli antichi trovavano nella volta celeste.                                                                                                                                                                        archeoastronomia del Primo Tipo / Il primo tipo di archeoastronomia è lo studio di vaste documentazioni e cronache sulle osservazioni dirette della volta celeste. Per esempio lo studio della vasta documentazione sulle cosiddette "stelle ospiti" dell'antica Cina. Sono oggetti simili a stelle che apparivano in cielo improvvisamente: furono di grande interesse per gli osservatori dell'antica Cina e spesso dettagliatamente registrate. Questi eventi sono stati associati a molti fenomeni transitori come comete, nove e, soprattutto, supernove              

Archeoastronomia del Secondo Tipo

  L'archeoastronomia del Secondo Tipo è lo studio degli allineamenti solarilunari o stellari degli antichi monumenti. Per esempio molte prove dimostrano che Stonehenge rappresenti un antico "osservatorio astronomico", sebbene l'ambito del suo utilizzo sia ancora, tra i ricercatori, oggetto di disputa. Certamente Stonehenge e molti altri monumenti antichi sono allineati con i solstizi e gli equinozi. In area mediterranea risalta l'acropoli di Alatri, la cui forma riproduce alla perfezione la costellazione dei Gemelli al momento del solstizio d'estate. Anche il complesso della Grande Piramide di Giza sarebbe allineato con le stelle della cintura di Orione, rispecchiando il significato assegnato a quella costellazione dagli antichi egizi.
Giza
Newgrange

martedì 23 aprile 2013

Newgrange

Newgrange è la tomba a corridoio più famosa d’Irlanda e risale al 3200 a.c.. Delimitata da 97 pietre perimetrali, è formata da un lungo corridoio e da una camera a croce. La pietra d’ingresso è di incredibile bellezza con i triskel scolpiti ma la vera scoperta è ammirare all’interno della tomba i numerosi motivi misteriosi incisi nella pietra come caprioli, spirali, losanghe e figure geometriche.
Se l’esterno della tomba (pare di una famiglia di alto lignaggio) è imponente con il suo diametro di 75 metri e un peso pari a 200.000 tonnellate, l’interno è quasi claustofobico per le piccole dimensioni della camera interna ma soprattutto dello strettissimo corridoio che si deve percorrere per arrivarci.
Ma la caratteristica che rende davvero unico e spettacolare questo luogo è quello che avviene ogni 21 dicembre, durante il solstizio d’inverno. Dal buio più totale, la luce nei primi minuti del giorno, penetra lentamente all’interno della tomba illuminando il corridoio e infine la camera sepolcrale. La tomba così vede la luce per 17 minuti al cui scadere ritorna nel buio per un altro lungo anno.

da Petali Sulle Ceneri

Mi fermerò,
senza dubbio stupito,
se mai ci ritroveremo
in una vita futura,
nel cammino e alla luce
d’un altro mondo
lontano.
Capirò che i tuoi occhi,
simili alle stelle dell’alba,
sono appartenuti
a questo cielo notturno,
e dimenticato,
d’una vita passata.
Sì, comprenderò
che la magia del tuo viso
è pronta ancora
al balenare appassionato
del mio sguardo in un
incontro immemorabile,
e che al mio amore
tu devi un mistero
di cui non conosci
più l’origine.

Rabindranath Tagore

venerdì 19 aprile 2013

ladone.... identifica il Dragone con il drago Ladone guardiano dei pomi d’oro del giardino delle Esperidi. Al matrimonio di Giove (gr. Zeus) e Giunone (gr. Hera) ci fu una gara fra tutte le gerarchie divine nell'offrire alla coppia i doni più preziosi. Gea (la Terra, nonna di Zeus) non aveva voluto essere da meno e regalò degli alberi da frutto molto particolari: infatti, ogni primavera sui loro rami nascevano delle mele d'oro. Questi alberi erano custoditi in un meraviglioso giardino affidato a tre [1] ninfe della sera, le Esperidi; per maggior sicurezza Era aveva ordinato al serpente Ladone, dalle cento teste, di presiedere alla guardia. Ogni volta che qualcuno si avvicinava al giardino con l'intenzione di rubare i pomi, le teste del drago iniziavano a gridare con cento tonalità diverse facendo fuggire via anche il più coraggioso degli uomini. Il giardino delle Esperidi era posto nell'estremo Occidente del mondo, oltre i confini della terra abitata; il titano Atlante sosteneva la volta del cielo poco distante dalla terra delle figlie, ed Elios, divinità del sole, terminato il suo corso quotidiano, scendeva nel giardino (il sole tramonta infatti ad Occidente) e vi lasciava i cavalli del suo carro a pascolare, e con loro riposava lì durante la notte. Una delle dodici fatiche date a Ercole da Euristeo (re di Tirinto e di Micene, entrambe città dell’Argolide in Grecia) chiedeva proprio di rubare quelle mele. Per riuscire nell’impresa l’eroe chiese l’aiuto di Atlante (l’unico in grado di valicare le altissime mura che cingevano il giardino). Ercole si avvicinò a lui e gli propose di sostituirlo per qualche minuto nel suo faticoso incarico: in cambio il titano avrebbe dovuto sottrarre i frutti dorati dall'albero. Atlante, pur di ottenere un seppur breve sollievo, accettò di buon grado a patto, però, di non affrontare il temibile dragone i cui occhi non si chiudevano mai. Così Ercole uccise il dragone trafiggendolo a distanza con una freccia (intrisa del terribile veleno dell’Idra di Lerna, uccisa dall’eroe in una precedente fatica) e si prese il globo celeste sulle spalle al posto di Atlante: quest'ultimo, come stabilito, oltrepassò le mura e s'impadronì delle preziose mele, ma al ritorno non se la sentì di riprendere il pesante carico su di sé e propose all'eroe di rimanere ancora al suo posto per il tempo necessario a portare le mele direttamente ad Euristeo; ma Ercole, diffidente, fece solamente finta di accettare e chiese al titano di sorreggere un attimo il Mondo perché voleva prima sistemarsi una fascia sul capo: il titano accettò e l'eroe beffardamente lo salutò portandosi via i frutti. Infine Era pose il drago nel cielo nella costellazione del Dragone a premio della sua fedeltà....

mercoledì 17 aprile 2013

Ben 2 gli appuntamenti di questa settimana con POLARIS! questa sera il secondo appuntamento del corso di astronomia di base, e venerdì la serata mensile di osservazione al Museo di Scienze Planetarie, con ingresso libero e gratuito! accorrete numerosi, che ora la sera si sta anche bene fuori! per ulteriori info, visitate il nostro sito www.polarisastronomia.com

domenica 14 aprile 2013


 Quella del Dragone è una delle costellazioni più grandi della volta celeste; si presenta completamente circumpolare fino alle latitudini temperate boreali. Il gruppo della testa è rappresentato da quattro stelle, le più luminose delle quali sono chiamate Eltanin e Rastaban: la prima possiede una grande importanza storica, poiché fu misurando la parallasse di questa stella che James Bradley scoprì nel 1725 il fenomeno dell'aberrazione della luce, che costituisce una delle prime prove della rotazione della terra.  LE STELLE / 

• α (alfa) Dra, (Thuban), di magnitudine 3,7. E’ una stella bianca distante 230 anni luce. A causa del fenomeno della precessione degli equinozi era la stella polare attorno al 2.800 a.C. Pressappoco nel periodo di tempo in cui gli egiziani costruirono le tre grandi piramidi della piana di Giza.

• β (beta) Dra, (Rastaban o Alwaid), di magnitudine 2,8. E’ una stella supergigante gialla distante 270 anni luce.

• γ (gamma) Dra, (Eltanin - la Testa del Drago), di magnitudine 2,2. E’ una stella gigante arancione distante 100 anni luce.

• μ (mu) Dra, (Arrakis). E’ una stella doppia con componenti entrambe gialle e di magnitrudine 5,8. Questi due astri orbitano uno intorno all’altro con un periodo di 480 anni. Arrakis dista 85 anni luce.

• ν (nu) Dra. E’ una stella doppia formata da due stelle bianche di magnitudine 4,9 distanti 120 anni luce.

• ψ (psi) Dra, di magnitudine 4,6. E’ una stella gialla distante 75 anni luce. Ha una compagna anch’essa gialla, ma di magnitudine 5,8.

• 16-17 Dra. Si tratta di una coppia di stelle bianco-azzurre di magnitudine 5, distanti 330 anni luce.

• 39 Dra. In realtà questo astro è formato da tre componenti. Le due stelle più luminose hanno magnitudine 5 e 7,1 e sono rispettivamente di colore giallo e blu. La più luminosa ha poi una compagna vicina di magnitudine 7,7. Tale sistema dista 170 anni luce.
MERCOLEDI / VENERDI potremo osservare alcune di queste stelle, non tanto per la bellezza visuale , ma per la valenza storica di alcune.

sabato 13 aprile 2013

Prima serata del corso di astronomia di base 2013

Siamo molto soddisfatti di questa prima serata del corso, e cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i presenti che sono stati numerosi e molto interessati!