lunedì 3 febbraio 2014

gli appuntamenti da non dimenticare!!!


Mercoledì 05/02/2014 -> Osservazione al telescopio e visita al museo.



FEBBRAIO 2014 venerdì 7
costellazione-LEONE
stelle doppie-regolo algeba
pianeta-GIOVE
osservazione lunare
vi aspettiamo

pensiero

In fondo potremmo anche essere stelle cadenti cadute per sbaglio.
 Anna Maria Chiapparo
http://www.youtube.com/watch?v=ijZRCIrTgQc

cefeidi

Le cefeidi sono stelle variabili, che "pulsano" come lucciole, cambiando cioè periodicamente la loro luminosità, passando gradualmente da una fase di minimo splendore a una di massimo. Il...

Le cefeidi sono stelle variabili, che "pulsano" come lucciole, cambiando cioè periodicamente la loro luminosità, passando gradualmente da una fase di minimo splendore a una di massimo. Il prototipo di questo tipo di stelle è delta Cephei, nella costellazione di Cepheus.
Le cefeidi sono stelle instabili. Si gonfiano e si sgonfiano periodicamente, variando così le loro dimensioni. È proprio questo fenomeno a causare la variazione di luminosità: al minimo di luminosità la stella raggiunge la massima estensione, mentre diventa sempre più piccola man mano che la luminosità aumenta.
Misura a distanza. Le cefeidi sono importanti perché permettono di misurare le distanze delle galassie. Si sa infatti che il tempo che passa tra un istante e l'altro di massima luminosità (detto "periodo") è costante ma varia da stella a stella: più lungo è il periodo, maggiore è la luminosità. Misurando il periodo di una cefeide si può risalire alla sua luminosità reale che, confrontata con quella apparente, fornisce la distanza. Per la prima volta è stato impiegato per calcolare la distanza della Piccola Nube di Magellano: 230 mila anni luce da noi.

Eratostene di Cirene

Eratostene di Cirene (in greco antico Έρατοσθένης, traslitterato in Eratosthénēs Cirene, c. 275 a.C. –Alessandria d'Egitto, c. 195 a.C.) è stato un matematico,astronomogeografo e poeta greco antico.
Fu uno degli intellettuali più versatili della sua epoca. Terzo bibliotecario della Biblioteca di Alessandria e precettore di Tolomeo IV Filopatore, è oggi ricordato soprattutto per aver misurato per primo con ottima approssimazione le dimensioni della Terra.
La misura del meridiano terrestre è certamente il risultato più famoso di Eratostene, che stimò per esso una lunghezza di 252.000 stadi, con un errore, assumendo uno stadio compreso tra i 155 e i 160 metri, tra il -2,4% e il +0,8% rispetto al valore corretto. Il procedimento seguito era descritto in un'opera (perduta) in due libri Sulla misura della Terra; ad essere pervenuto è un breve resoconto divulgativo e semplificativo fatto daCleomede.[1]
Cleomede prende in considerazione due città, Alessandria e Siene, l'odiernaAssuan, distanti tra di loro 5.000 stadi egizi[2]. Facendo l'ipotesi semplificativa che siano sullo stesso meridiano (in realtà sono separate da 3° di longitudine) e che Siene sia esattamente sul Tropico del Cancro, in modo che a mezzogiorno del solstizio d’estate si possa supporre che a Siene il sole sia allozenit, con i raggi del sole perfettamente verticali; in questo modo l'angolo di incidenza dei raggi solari misurato ad Alessandria corrisponde all’angolo con il vertice al centro della Terra contenuto tra le semirette che lo congiungono alle due città. Il suo valore era di 1/50 di angolo giro, di conseguenza la misura dell'intero meridiano terrestre era di 250.000 (50 x 5.000) stadi egizi (1 stadio egizio = 157.5 metri), quindi 39.375 km (contro i 40.075 reali) con l'errore dell'1.5% circa.
In realtà il metodo di Eratostene era più complesso, come testimoniato dallo stesso Cleomede, il cui scopo dichiarato era quello di esporre una versione semplificata rispetto a quella contenuta nell'opera di Eratostene. Il metodo, come ricostruito da Lucio Russo, si basava su una campagna di misurazioni avvenuta per mezzo dei mensores regii, funzionari regi incaricati di effettuare misure capillari del territorio egiziano per fini fiscali.[3] Anche il fatto che la misura trovata corrisponda a 252.000 stadi potrebbe essere significativa: si tratta infatti di un numero divisibile per tutti i numeri naturali da 1 a 10; secondo una interpretazione, Eratostene avrebbe alterato i dati per ottenere questo risultato "utile",[4]secondo l'interpretazione di Russo, invece, basata su una affermazione di Plinio che parla dello stadio "secondo il rapporto di Eratostene", Eratostene avrebbe introdotto un nuovo stadio come sottomultiplo del meridiano.[3]

la costellazione del leone

La costellazione del Leone
Il Leone (in latino Leo) è una grande costellazione zodiacale del cielo settentrionale, si trova infatti lungo la linea dell'eclittica, tra la debole costellazione del Cancro ad ovest e la vastissima Vergine ad est. Il Leone è una grande costellazione zodiacale dell'emisfero nord, individuabile con facilità nei mesi fra dicembre e giugno nell'emisfero boreale, la sua presenza ad est dopo il tramonto indica il prossimo arrivo della primavera, mentre nell'emisfero australe diventa una costellazione tipica dei cieli tardo-estivi e autunnali. Le sue stelle principali formano un grande trapezio, al quale è connesso un famoso asterismo, noto come La Falce, composto da Regolo, η Leonis e Algieba, assieme alle stelle più deboli Adhafera (ζ Leonis), Ras Elased Borealis (μ Leonis) e Ras Elased Australis (ε Leonis). Anticamente la costellazione era più estesa: la parte della testa comprendeva la zona settentrionale del Cancro e della Lince, mentre la parte terminale della coda era rappresentata dalla famosa chioma di stelle della costellazione di Berenice. La stella principale è Regolo (designata α Leonis secondo la nomenclatura di Bayer, in latino Regulus) ed è anche la stella più brillante della costellazione del Leone. Il nome Regulus deriva dal latino e significa "piccolo re", data la sua posizione nella costellazione è conosciuta anche come Cor Leonis, "il cuore del Leone" ed insieme a Aldebaran, Antares e Fomalhaut era una delle quattro "stelle regali" dei Persiani. Regolo presenta una magnitudine apparente da Terra di 1,36 ed è la ventunesima stella più brillante del cielo notturno terrestre, distante dal sistema solare 77,5 anni luce. La stella appartiene alla sequenza principale, è di tipo spettrale B, ed è 4 volte più massiccia del Sole, trattandosi di una stella bianco-azzurra, molto più calda del Sole e circa 130 volte più luminosa. Inoltre ha una piccola compagna distante 4200 unità astronomiche, essa è in realtà a sua volta una stella doppia, le cui componenti sono un astro di tipo spettrale K1 con una massa pari all'80% di quella solare e una luminosità pari a poco meno di un terzo di quella del Sole, più una compagna molto più debole di classe spettrale M e di massa pari a un quinto di quella solare. Queste due componenti distano fra loro 95 UA ed entrambe orbitano intorno alla principale con un periodo di almeno 130.000 anni. Anche le altre stelle sono tutte importanti e alquanto vicine al nostro sistema solare. γ Leonis (Algieba) è una stella doppia con componenti di magnitudine 2,01 (la primaria, azzurra) e 3,80 (la secondaria), la sua distanza è stimata sui 126 anni luce. β Leonis (Denebola) è una stella bianca di magnitudine 2,14, distante 36 anni luce (dunque relativamente vicina), si trova nella posizione opposta a Regolo rispetto alla costellazione ed indica la coda dell'animale. δ Leonis (Zosma) è una stella bianca di magnitudine 2,56, distante 58 anni luce. ε Leonis (Ras Elased Australis) è una stella gialla di magnitudine 2,97, distante 251 anni luce. θ Leonis (Coxa) è una stella bianca di magnitudine 3,33, distante 178 anni luce. Nel Leone si trova persino una delle stelle più vicine alla Terra: Wolf 359, distante 7,7 anni luce.
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Principali oggetti non stellari visibili nella costellazione del Regolo.Oggetti non stellari nella costellazione del Regolo Ammassi aperti 
Cr 292 
Cr 299 
NGC 5925 
NGC 5999 
NGC 6031 
NGC 6067 
NGC 6087 
NGC 6134 
NGC 6152 
NGC 6167 
NGC 6169 Ammassi globulari 
NGC 5946 Nebulose planetarie 
Nebulosa Formica 
NGC 6153 
NGC 6337 Nebulose diffuse 
IC 4628 
NGC 6334

regolo




domenica 2 febbraio 2014

algieba

.Algieba, nota anche come γ Leonis, è una stella di seconda magnitudine appartenente alla costellazione del Leone, dove costituisce la base del collo dell'animale. Si mostra ad occhio nudo come una stella di colore giallastro o arancione; nelle nottate più limpide le viste migliori sono in grado di scorgere, poco a sud, una minuscola stellina appena percepibile.
Col binocolo le due componenti diventano evidentissime e ben distanziate: la primaria, di seconda magnitudine, possiede un marcato colore arancione, mentre la stella minore, di quarta magnitudine, ha un colore tendente al biancastro. Se si osserva con un telescopio semiprofessionale si può notare che la componente primaria è a sua volta formata da due stelle di colore giallo-arancione.
Algieba, la stella primaria, è una gigante arancione, ossia una stella che ha già superato la fase stabile della sua vita, aumentando di dimensioni con l'esaurimento dell'idrogeno contenuto nel suo nucleo; la sua distanza è stimata sui 126 anni luce. Per la compagna bianca, che probabilmente non è realmente legata fisicamente alla prima, si forniscono dati di distanza contrastanti.