martedì 24 marzo 2015

polaris



"E se tu guardi su...sono le cose più belle a far brillare le stelle" 

MARZO 2015 venerdì 27

MARZO 2015 venerdì 27
costellazione- CHIOMA DI BERENICE
ammassi globulari- M3-M53
stelle doppie- ALCOR - MIZAR
osservazione lunare  

il binocolo


Il binocolo è uno strumento ottico che consente di vedere gli oggetti distanti più grandi, l'immagine, passa attraverso una serie di lenti, per prime le lenti anteriori, poi posti internamente, i prismi, che permettono di radrizzare l'immagine, infine gli oculari ai quali accostiamo gli occhi, che decidono il rapporto di ingrandimento. Tutti questi elementi, identici sono posti parallelamente l'uno all'altro, e ci consentono di avere un'immagine ingrandita e tridimensionale dell'oggetto inquadrato. Tralasciando i binocoli galileiani privi di prismi e utilizzati solitamente a teatro, i binocoli prismatici, sono quelli che forniscono le massime prestazioni e ingrandimenti, e vengono comunemente utilizzati nelle osservazioni naturalistiche.

Iniziamo a capire come funziona l'elemento nascosto del binocolo: il gruppo dei prismi. I prismi, servono a raddrizzare l'immagine proveniente dagli obiettivi, senza di essi infatti, vedremo quello che stiamo osservando sottosopra e con i lati invertiti. Ci sono due tipi di prismi:

prismi di Porro: progettati dal grande ottico italiano Paolo Ignazio Pietro PorroPrismi Porro Tetto (1801-1875) sono costituiti da due superifici ottiche inclinate tra loro di 90°. I binocoli a prisma di Porro hanno la forma classica con obiettivi ben separati tra loro e gli oculari posti su un asse diverso.

prismi a tetto: di più recente ideazione, svolgono la stessa funzione dei prismi di Porro, ma grazie ad un diverso percorso della luce, consentono uno scafo diritto, più compatto e un look più moderno.
Pregi e difetti: le due configurazioni offrono dei vantaggi e dei svantaggi. Un binocolo con prismi di Porro, grazie alla maggiore distanza tra le due lenti frontali (gli obiettivi) consente una maggiore tridimensionalità dell'immagine, inoltre a parità di costo di produzione, un binocolo con prismi di Porro , possiede una resa ottica decisamente migliore, in quanto questo schema è di più facile costruzione. Un binocolo con prismi a tetto, invece, a parità di diametro delle lenti, offre un corpo più compatto e leggero, una migliore capacità di mettere a fuoco oggetti all'infinito  (il cielo, oppure all'orizzonte), viene anche contenuto l'effetto di sdoppiamento che si ha durante l'osservazione di soggetti alla minima distanza di messa a fuoco.

Le sigle: su di ogni binocolo vengono riportati due valori; il primo indica l'ingrandimento, ilbinocolo pupilla uscita secondo il diametrodell'obiettivo. Setroviamo stampato 7X50, avremo un binocolo con un ingrandimento di 7x, ed obiettivi di 50mm. Dal rapporto tra questi due valori (diametro obiettivi/ingrandimento), otteniamo la pupilla di uscita, che sta ad indicare la luminosità del binocolo. Il binocolo da 7x50 ha una pupilla di uscita di 50/7=7,14mm. Bisogna prestare particolare attenzione a questo valore, in quanto al crepuscolo o di notte, il diametro delle pupille dell'occhio, aumenta sino ad un valore di 7-8mm, quindi per chi predilige l'osservazione in queste condizioni, oppure per chi osserva indossando gli occhiali da vista, deve prendere in considerazione l'acquisto di un modello con pupilla di uscita compresa tra i 5-7mm, mentre chi osserva panorami diurni può scegliere un modello con pupilla di uscita inferiore, in quanto durante il giorno le pupille dei nostri occhi si dilatano sino a 2-3mm.
Alcune volte, vengono riportati altri valori, come i gradi di campo visibili attraverso il binocolo. Il campo visivo, è il cerchio di paesaggio visto attraverso il binocolo ad una distanza standard di 1000m dal paesaggio reale, dove ogni grado corrisponde a 17,5m2.

Quando si sceglie un binocolo, è importante anche valutare il campo visivo apparente, un binocolo con un maggiore campo visivo apparente, osservando lo stesso paesaggio e a parità di ingrandimenti, mostrerà una porzione di paesaggio maggiore. Altra importante caratteristicha è il potere risolutivo,cioè la capacità di mostrare i dettagli più fini, ed è dato dall'ingrandimento e dalla qualità delle ottiche. Bisogna tenere presente che ad ingrandimenti superiori a 10X bisognerà far uso di un cavalletto, o scegliere un modello dotato di stabilizzatore. Importante, inoltre l'impermeabilizzazione, sopratutto per chi ama uscire ad osservare con condizioni climatiche avverse, oppure se ci si trova casualmente sotto ad un temporale.
A seconda della qualità del binocolo, possono essere presenti alcuni diffetti, che potremo con un po' di pratica notare, i più comuni 

luna

a Luna con il binocolo o con un piccolo telescopio

Il cannocchiale di Galileo non era certo molto potente ed un normale binocolo può essere considerato uno strumento addirittura superiore. Volendo però raccomandare un buon binocolo per l’osservazione della Luna e anche di altri corpi celesti, l’ideale sarebbe uno strumento 7 x 50 (cioè 7mm di apertura dell’oculare e 50mm di apertura dell’obiettivo frontale). Un binocolo 6 x 30 è comunque un buono strumento per lo studio della Luna (e forse anche più maneggevole con mani di bambino). Binocoli più piccoli sono invece di minore utilità, mentre binocoli più grandi possono anche dare più soddisfazione, ma con un costo considerevolmente maggiore e soprattutto un peso tale da richiedere l’utilizzo di un treppiede per sostenere lo strumento.
Per piccolo telescopio si intende sia uno dei vari telescopi giocattolo facilmente reperibili (che però possono dare anche grande frustrazione per la loro instabilità e difficoltà di messa a fuoco), che un telescopio tipo il Celestron FirstScope che è un buon piccolo telescopio da 7 cm di apertura, facilmente trasportabile, con ottiche di grande qualità.
Con strumenti di questo tipo la Luna è sempre visibile nella sua interezza (il piccolo telescopio si deve usare con un oculare da pochi ingrandimenti), ma i particolari che si possono vedere sono di gran lunga superiori a quelli che Galileo poteva osservare con il suo cannocchiale. Tutti i principali crateri sono ora visibili, tutti i mari sono distinguibili ed sono identificabili i diversi bacini. Le catene montuose principali sono in parte distinguibili, ed oggetti più piccoli devono essere cercati indirettamente in base all’ombra che proiettano oppure alla luce solare che riflettono.
Da questo punto di vista è importante capire che la Luna va osservata nelle diverse fasi del mese lunare per sfruttare la luce solare radente in prossimità del terminatore. Intorno a questa zona è possibile distinguere molto più chiaramente i rilievi (e vedere per esempio, nella zona ancora buia, le vette delle montagne illuminate dal sole). Perciò prima di iniziare l’osservazione in una determinata serata, è necessario sapere in che fase si trova la Luna e capire su un atlante lunare quali sono le zone interessanti in prossimità del terminatore.